La nascita di Stefano: controlli, paure, e un parto indimenticabile
Sono la mamma di Stefano, un bambino dolcissimo, bello e SANO.
Si, ho scritto SANO in maiuscolo perchè avevo sempre dato per scontato che lo sarebbe stato, mi chiedevo se sarebbe stato maschio o femmina (meglio femmina perchè è più divertente comprare i vestiti?? oddio che stupida!!!) da chi avrebbe ereditato il carattere, il colore degli occhi, ma mai se sarebbe stato bene, era ovvio no?
Alla prima ecografia, quando sospettavo di essere incinta, ho ascoltato il battito veloce del suo cuoricino e mi sono commossa, come tutte immagino, già volevo bene a quel puntino lampeggiante sullo schermo!
Poi dai successivi controlli sono iniziate le anomalie, i valori fuori standard, da ogni ecografia uscivo in lacrime, ogni volta un nuovo problema, altri controlli più approfonditi, la villocentesi, la scoperta di una malformazione cardiaca.
Guardo le altre mamme, radiose, fuori dalle salette visita, mi sembrava di essere l'unica ad avere problemi (di nuovo, che stupida, quante persone purtroppo hanno figli malati).
Nell' attesa dei risultati dei test mi dicono di prepararmi al fatto che mio figlio probabilmente ha la Sindrome di Down.
Dicono che se decidessi di interrompere la gravidanza sarebbe meglio decidere il più in fretta possibile perchè sono già fuori termine per l'aborto legalmente consentito.
Mio marito ed io passiamo una settimana molto difficile ad interrogarci se saremmo psicologicamente pronti per accogliere un figlio disabile, non voglio raccontare la paura, il dolore, la difficoltà di immaginare un futuro incerto. Non si può capire o giudicare una scelta del genere se non capita in prima persona. Per fortuna non abbiamo dovuto affrontarla.
Arriva la telefonata dell'ospedale, rispondo mentre sono al lavoro. "Suo figlio è un carotipo maschio normodotato".
Scoppio in lacrime di gioia, chiedo due volte conferma al medico di aver capito bene, "dottore, sta bene quindi?? e sano??"
Continuano i controlli e le anomalie ma accettiamo tutto serenamente, il peggio è passato, siamo pronti ad affrontare il futuro. Il mal di stomaco non mi fa dormire, la pancia pesa, mi sento una balena ed un inetta perchè faccio fatica anche ad allacciarmi le scarpe ma non voglio aiuto da nessuno perchè per il mio carattere chiedere aiuto vuol dire aver fallito. Ho dolori forti al basso ventre. A volte non riesco più a camminare e resto bloccata in mezzo alla strada. Penso alle altre mamme che davvero stanno male. Noi siamo stati fortunati. La sera mio marito mi accarezza il pancione e parla al bambino per ore.
Non siamo mai stati così felici ed uniti, devo smetterla di lamentarmi per delle scemate!!
Arriva il giorno tanto atteso (ed ammetto, un po' temuto, io provo dolore anche a togliermi un cerotto!). E' stato un parto lungo, come è normale che sia il primo, senza complicazioni, senza dolori insopportabili. La sera di venerdì 5 maggio iniziano contrazioni regolari ogni 10 minuti, non molto dolorose (col senno di poi!!). Vado in ospedale alle 2 del mattino, convinta di essere a buon punto (che brava, ho aspettato a casa tante ore, ormai manca poco!!). Invece ero dilatata forse un centimetro, non avevo nemmeno iniziato!!! Mio marito torna a casa ed il giorno dopo arriva con Anne Kathryn, la mia doula, la mia amica, che starà sempre con me fino al momento del parto, dandomi coraggio, respirando con me, aspettando con me.
Vado in sala parto alle 4 del pomeriggio di sabato, procede tutto lentamente e devo aspettare le 19 per l'epidurale che però rallenta le contrazioni e mi fanno una flebo di ossitocina (ma va bene mi sono goduta due ore di riposo grazie all'analgesia!). Finalmente inizia la fase espulsiva (ma non bastano due spinte ed esce? come no??) e Stefano nasce alle 23.30, piccolino, biondissimo e SANO! Non dimenticherò mai il primo momento in cui l'ho visto!
Ora inizia la nostra vita in tre, voglio godermi ogni istante!
Ringrazio tutto il personale del Gaslini che mi ha seguita dall'inizio, ho trovato sempre medici preparati e cortesi ed ostetriche fantastiche che mi hanno aiutata anche nei giorni successivi al parto per insegnarmi a cambiare, lavare ed attaccare al seno il bambino, non ti fanno mai sentire sola! Grazie ad Anne che ha contribuito molto a rendere il mio parto un esperienza serena ed indimenticabile.
Grazie, Irene, di aver condiviso la tua storia così intima! Potete lasciare due parole per Irene nello spazio qui sotto.